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Fuori dal Feed – Anatomia di un cervello libero
Come riprendersi la mente nell’era del rumore digitale
Viviamo immersi in un flusso costante di contenuti che non abbiamo scelto davvero. Scrolliamo, clicchiamo, reagiamo — convinti di guidare noi il gioco. In realtà, stiamo giocando secondo le regole di un algoritmo che ci conosce meglio di quanto ci conosciamo noi stessi.
Fuori dal Feed – Anatomia di un cervello libero, scritto da Gabriele De Luca e pubblicato da Viranova Editions, è molto più di un libro: è una chiamata alla ribellione silenziosa, una guida per uscire dalla gabbia invisibile del capitalismo dell’attenzione e riconquistare la libertà di pensare.
Un viaggio dal rumore al silenzio
Il libro svela, capitolo dopo capitolo, come le piattaforme social abbiano trasformato il nostro cervello in un prodotto, addestrato a reagire e non a riflettere. Non è solo un’analisi: è un percorso per capire cosa ci sta accadendo, smascherare i meccanismi che ci tengono agganciati e riscoprire la profondità che abbiamo dimenticato.
Si parla di dopamina e ricompense intermittenti, della fabbrica dell’attenzione che monetizza le nostre emozioni, dell’identità frammentata che proiettiamo online, della paura del silenzio e della noia come spazio creativo.
La disciplina dell’assenza
Uno dei concetti più potenti del libro è la “disciplina dell’assenza”: non resistere al feed, ma imparare a non averne più bisogno. Gesti semplici ma radicali: silenzio, lentezza, confronto autentico, solitudine che cura.
Perché leggerlo
Non è un manuale di “detox digitale” alla moda. È un testo diretto, lucido, privo di consolazioni facili. Ti mette davanti alla realtà: se non scegli tu come usare il tuo tempo, qualcun altro lo farà al posto tuo.
E quando un cervello si libera, cambia il modo in cui vive, sceglie, ama, e guarda il mondo.
Fuori dal Feed – Anatomia di un cervello libero
📚 Autore: Gabriele De Luca
📖 Editore: Viranova Editions – 2025
📌 Disponibile ora su [inserire link acquisto]
💭 Non è solo un libro. È un invito a fermarti, respirare e chiederti:
Quello che desidero… è davvero mio?